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A cura del Soroptimist International Club di Alessandria



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LA SALUTE

 

Secondo quanto stabilito dall’art. 32, 1 co, della Costituzione: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti”. Tutti i soggetti pubblici che compongono la Repubblica (Stato, Regioni, Province e Comuni) sono impegnati a rendere effettivo questo diritto, sia direttamente, attraverso le proprie strutture assistenziali, sia indirettamente, affidando anche a soggetti privati lo svolgimento della funzione medica e assistenziale.
Il diritto alla salute, costituzionalmente riconosciuto, si traduce nell’obbligo dei poteri pubblici di garantire le condizioni minime di salute e di benessere psico –fisico dell’individuo, a prescindere dalle sue condizioni economiche. Questo impegno ha portato, nel 1978, all’istituzione del Servizio Sanitario nazionale, che affida la gran parte delle attività di cura e assistenza alla Regione.
Il diritto alla salute, inteso quale interesse della collettività, si collega invece ai diversi interventi predisposti dallo Stato e dagli altri soggetti pubblici a contrastare le forme di inquinamento dannose per la salute del cittadino. L’ambiente, infatti, è ormai considerato un bene di valore primario che occorre tutelare per assicurare condizioni ambientali appunto, in grado di preservare o migliorare la qualità della vita (cd. diritto all’ambiente salubre).
Una società moderna, evoluta ed equa è consapevole del ruolo protagonista della donna nel contesto sociale, nel lavoro, nella cultura e nella sua capacità di accoglienza del bisogno. Il ruolo delle donne all’interno della famiglia e nel contesto sociale in cui vivono le rende protagoniste nell’adozione di stili di vita salutari e corrette, cardini della prevenzione di molte malattie
Tutelare la salute della donna significa tutelare la salute di un’intera comunità, contribuisce quindi al miglioramento dello stato di salute di tutta la popolazione ed è una misura della qualità, dell’efficienza e dell’equità del sistema sanitario.
I bisogni sanitari delle donne sono crescenti, differenti e di particolare complessità. Riuscire a definirli e a sviluppare risposte adeguate è interesse dell’intero Paese. Con il riconoscimento della Medicina di Genere lo studio della salute della donna non è più circoscritto alle sole patologie esclusivamente femminili, ma rientra in un ambito più vasto che parallelamente al fattore età, tiene conto che la donna non è il sosia dell’uomo, ma possiede proprie peculiarità.
L’obiettivo del Ministero della Salute e delle strutture sanitarie è di salvaguardare la salute della popolazione femminile e si allinea perfettamente con le dieci sfide fondamentali che l’Organizzazione Mondiale della Sanità si è impegnata a raggiungere, tra il 2016 e il 2030, per garantire la salute delle donne di tutto il mondo. Secondo l’Oms, gli obiettivi da perseguire a livello mondiale sono ancora tanti, dalla lotta ai due più diffusi tumori femminili, alle minacce per la salute sessuale e riproduttiva, fino alle questioni relative alle diseguaglianze di genere e alla violenza sulle donne.

L’attenzione al genere in sanità pubblica è, infatti, una scelta strategica di politica sanitaria che ha come finalità l’appropriatezza sia nella prevenzione che nella diagnosi, sia nella cura che nella riabilitazione ed è indirizzata ad affrontare tutte quelle malattie comuni a uomini e donne, come le malattie cardiovascolari, neurodegenerative, autoimmuni, respiratorie e i tumori, che presentano importanti differenze tra i due sessi non solo nell’incidenza, ma anche nella sintomatologia, nella prognosi e nella risposta ai trattamento.

1. Cancro – La priorità è dedicata alla diagnosi precoce dei tumori al seno e al collo dell’utero. I programmi di screening, prevenzione e trattamento, così come la vaccinazione contro il virus del Papilloma umano rappresentano l’arma più efficace per la salvaguardia o l’individuazione iniziale di lesioni tumorali benigne e/o maligne.
2. Salute riproduttiva – Gli sforzi si incentrano verso la promozione del sesso sicuro quale misura preventiva per la salute sessuale e riproduttiva delle donne, in particolare nell’età compresa tra i 15 ei 49 anni.
3. Salute materna –Molte donne sono state vittime di complicazioni legate alla gravidanza, al parto e/o a malattie correlate.
4. Aids – È fondamentale poter garantire alle donne affette da AIDS tutti i necessari trattamenti che consentano, oltre alla tutela dall’infezione stessa, anche la tutela verso altre malattie cui l’HIV abbassa le difese, come ad esempio la tubercolosi.
5. Infezioni sessualmente trasmesse – A fianco di HIV e HPV (Papilloma virus umano), è necessario riuscire a proteggere (e curare) la donna, specie se a rischio, anche da altre malattie contraibili per via sessuale quali la gonorrea, la clamidia e la sifilide.
6. Violenza sulle donne – Le ultime stime attestano che una donna su 3, al di sotto dei 50 anni, ha subito violenza fisica o sessuale da parte del partner o persona diversa dal compagno, con pesanti ripercussioni, a breve e lungo termine, sulla salute fisica e mentale.
7. Salute mentale – Sensibilizzare le donne verso i possibili problemi di salute mentale, incentivandole a chiedere aiuto quando necessario.
8. Malattie non trasmissibili – Incidenti stradali, consumo pericoloso di tabacco, abuso di alcool, droghe e sostanze stupefacenti, obesità e sovrappeso hanno causato nelle ultime stime, la morte precoce (prima dei 70 anni) di quasi 5 milioni di donne, specie in paesi a basso e medio reddito. Intento dell’OMS è aiutare/educare (giovani) donne e ragazze ad adottare corretti stili di vita, quale prerogativa per una vita lunga, in salute e di qualità.
9. Adolescenza – Tra gli obiettivi di salute vi è anche quello di tutelare le ragazze adolescenti da problemi correlati alla salute sessuale e riproduttiva quali le malattie sessualmente trasmissibili, l’HIV e le gravidanze indesiderate.
10. Invecchiamento – Oltre agli anni, sulla salute della donna pesano in tanti paesi anche pensioni più ridotte, un minore accesso alle cure mediche e ai servizi sociali rispetto alle opportunità offerte agli uomini.

In quest’ottica e in linea con le raccomandazioni di organi istituzionali quali il Ministero della Salute e l’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali l’ASL di Alessandria e l’Azienda Ospedaliera Santi Antonio e Biagio e Cesare Arrigo, presidi sanitari della nostra città offrono alla popolazione femminile una serie di servizi sanitari dedicati in tema di prevenzione, diagnosi e cura delle principali patologie. Grande attenzione è inoltre dedicata alle problematiche di interesse femminile in costante aumento quali depressione, dipendenze e disagio in tutte le fasce di età.

 

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